A causa delle violazioni dei diritti umani commesse da alti funzionari contro la minoranza uigura dello Xinjiang, l’Unione Europea (UE) ha approvato lunedì delle sanzioni contro la Cina, le prime in oltre 30 anni. Il Consiglio dei ministri degli Esteri, sotto la responsabilità di Josep Borrell, rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, ha deciso di sanzionare e mettere in lista nera un’organizzazione cinese e quattro funzionari per le presunte violazioni dei diritti umani, essendo sostenuto in questa decisione da Canada, Stati Uniti (USA) e Regno Unito, al fine di esercitare maggiore pressione su Pechino.
Queste sanzioni consistono in un congelamento dei beni sul suolo europeo e un divieto di ingresso. Queste misure sono state prese dopo gli infami atti commessi contro gli Uiguri, un gruppo etnico cinese, e altre minoranze. Il governo li tiene sotto un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento, e più di un milione di membri di questa comunità sono tenuti in centri di rieducazione. Tutto questo è stato orchestrato da Zhu Hailun, l’ex segretario del Comitato degli Affari Politici e Legali della Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang.
Wang Junzheng, responsabile di arresti di massa ingiusti e illegali e del trattamento umiliante dei detenuti, è anche sulla lista ed è il vice segretario del Comitato del Partito dello Xinjiang. Nella lista ci sono anche Wang Mingshan, un membro del comitato che supervisiona il programma, e il direttore dell’Ufficio per la Sicurezza Pubblica dello Xinjiang, Chen Mingguo, la cui agenzia ha lanciato un sistema per tracciare ed etichettare coloro che rappresentano un rischio per loro e mandarli nei campi.
Tra quelli sanzionati, l’UE ha aggiunto anche l’Ufficio di Pubblica Sicurezza del Corpo di Produzione e Costruzione. L’istituzione sosteneva che queste politiche avevano portato a queste violazioni dei diritti umani. D’altra parte, dagli Stati Uniti, il direttore dell’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro, Andrea Gacki, ha anche dichiarato sanzioni contro gli alti funzionari cinesi Wang Junzheng e Chen Mingguo, aggiungendo che si continuerà ad agire in questo senso finché questi reati saranno commessi.